Quante volte ci siamo posti questa domanda? Quante volte vorremmo cambiare il nostro futuro o anche il futuro delle persone a noi care, degli animali a noi cari. Ecco ora sappiamo che qualcosa si può fare, che qualcosa sotto sotto sta succedendo.
Sono le 4.50 e suona la sveglia. Le stelle illuminano le montagne finalmente innevate, un po’ di nuvole coprono il paesaggio ma poco importa quando ci sono tante cose da fare.
Sistemiamo gli animali, prepariamo la colazione, accendiamo la caldaia e via in auto. Sì, per davvero siamo ripartiti anche stamattina e siamo tornati a Lodi. Volevamo andare a vedere come stava il piccolo Miele, volevamo coccolarcelo per bene, portargli dei regalini e capire come agire per il suo futuro.
A differenza di alcuni giorni fa c’è molto più traffico, c’è molta più nebbia. La voglia di vedere i suoi occhioni pieni di vita fa volare il tempo e così i chilometri scorrono velocemente in un paesaggio che via via prende forma con il passare del tempo. Ormai sappiamo come muoverci, parcheggiamo e a piedi raggiungiamo il reparto ruminanti. Consegnamo alcuni fogli al dottore e ci confrontiamo sul da farsi. Purtroppo la risonanza e la radiografia fatta nella precedente clinica di Cremona non vanno bene. Dentro di noi c’è un po’ di rammarico sotto ogni punto di vista ma a mente ferma ci rendiamo conto che senza quella visita, senza quel video caricato su youtube oggi non saremmo a Lodi per cui va bene così.
Ci confrontiamo sul da farsi, sui costi e sulle possibilità di miglioramento. La linea complessiva tra tutti gli aspetti positivi e meno ci porta a prendere immediatamente la decisione: andiamo avanti! Finchè ci sono possibilità, finchè c’è fiducia (fede, speranza) si lotta e così è deciso, lunedì si interverrà chirurgicamente sulle zampe anteriori.
Ci chiedono quanto ci crediamo e, frutto del miracolo della mia vecchia operazione con tanto di protesi al gomito dove le possibilità erano pochissime, diciamo al 300% sennò non saremmo qui.
La parte più bella sta per arrivare.
Ci portano da lui. Miele è intento a mangiare allegramente il fieno, i suoi brillano di luce, il pelo è splendido e appena ci vede sorride. Gli diamo tutti i regalini raccolti ieri dalle sue montagne: castagne, porro, foglie di acero, foglie di castagno, sambuco e grissini senza strutto. Si butta a capofitto tanto da far sorridere tutti quanti. Poi mentre lo si controlla i medici si rendono conto del movimento migliorato di una zampa posteriore e così si decide ufficialmente di rifare la risonanza! Il morale è decisamente cambiato. Questo capretto sta insegnando a tanti di noi che cosa vuol dire vivere. Mai un lamento, mai un occhio demoralizzato. E’ decisamente in equilibrio, nel qui e ora più autentico e assoluto. La luce, l’energia proveniente dal suo paffuto e dolce viso è a dir poco incredibile, sensazionale, contagiosa.
Dai prossimi giorni inizierà un percorso fondamentale non solo per lui ma per il futuro di tanti altri capretti. Sì perchè Miele verrà studiato anche da alcuni studenti, fotografato e documentato tutto il suo percorso clinico. Siamo così contenti, felici di questo perchè è veramente un sogno per noi aver trovato questo posto dove lo stesso dottore ci tiene a sottolineare che il mondo dei ruminanti è cambiato e ora le capre non devono più esser considerate solamente come animali da reddito!
La storia continua… la voglia di riaverlo qui è tanta ma la sua salute viene prima di tutto e ci vorrà tempo.
Non si molla.
Bene così!
Grazie per il tutto sostegno spirituale che ci state dando è fondamentale per noi! Vi vogliamo bene!
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