Siamo solo di passaggio
La vita è una. Quante volte ce lo siamo ripetuti senzo però mai crederci veramente?
Non è una questione di essere dei sognatori, ottimisti cronici o di credere alle favole. Credo che nella vita occorra fondamentalmente avere un’unica regola: celebrare al meglio la vita stessa. Troppe volte ci capita di rimandare a domani, di rifiutare un incontro, posticipare un appuntamento perché non abbiamo voglia, perché siamo stanchi. Succede spesso vero? Capita di decidere di pancia, di ascoltare le mille storie che ci racconta la nostra mente e così succede che perdiamo di vista una regola, non scritta ma che esiste da sempre, “del domani non c’è certezza” che già Lorenzo De’ Medici ricordava.
Osservo da settimane i colori dell’autunno, li provo a fotografare da casa. E’ come se ogni giorno un pittore diverso ci regalasse un’opera d’arte unica e irripetibile. Cerco l’albero più colorato, il contrasto luci ed ombre che in base a quanto sia alto il sole esaltano le sfumature dei faggi, dei ciliegi. Giornate di cieli tersi, vento teso e così il consueto silenzio viene interrotto da forti folate che sollevano le foglie da terra, portano via quelle che ancora dondolavano sui rami. Osservare questo turbinio di colori in volo ricorda tantissimo la felicità dei bambini con i coriandoli a carnevale. E’ incredibile come ritornino in mente scene del passato. Basta osservare, già. Un momento fondamentale ma che negli ultimi tempi in pochi fanno per mancanza di tempo, di voglia, di…?
Provo a seguir il tragitto delle foglie ma mi perdo nei pensieri più assurdi. Belli, brutti non lo so nemmeno ma che mi fanno tornare in mente una vecchia frase: ” Siamo solo di passaggio.” Il foliage con i suoi mille colori ci ricorda come l’andarsene può essere, nella durezza del momento, anche un momento di trasformazione. Un dolce finire del ciclo della natura in attesa della rinascita, la primavera.
Siamo solo di passaggio. Già proprio come quelle foglie che volano via di fronte a noi, che salutano e si trasformano danzando libere.
Un concetto che è difficile da metabolizzare, che è difficile da spiegare ma che ci permetterebbe di vivere la nostra vita al meglio.
Nel mio piccolo penso, addirittura, che dovrebbe essere una delle prime cose da insegnare fin da quando siamo piccoli per farci capire l’importanza del vivere, l’importanza dell’amare, l’importanza dell’essere.
Lo stesso rimandare, di cui parlavo all’inizio, torna ad essere un aspetto sui cui soffermarsi perché come quelle foglie, domani potrebbe non esserci più. E in quel caso subentra poi il rammarico e a volte la rabbia per non averlo fatto, non averlo detto, non…
Succede a tutti, eccome se succede. Come quelle volte che per paura di ferire qualcun altro, per paura di avere incomprensioni stiamo zitti. Il continuo rimandare…
Osservando attentamente la natura si può vedere come ogni singolo suo giorno sia pieno di sfumature colorate. Non esistono veramente le tonalità come il grigio, il nero ma è continuo divenire di tonalità su tonalità. Esattamente l’opposto di tutti noi. Bizzarra come cosa vero? Colorazioni che portano emozioni, sentimenti puri e autentici. Tutto in equilibrio nonostante tutto sia in continua evoluzione.
Mi sono sempre chiesto quante persone abbiano incontrato quei castagni, quei faggi, quante storie hanno ascoltato, quanti abbracci o pianti hanno visto. Quella betulla sempre più gialla per fare un esempio, non si è mai lamentata, non ha mai giudicato nessuno,. Non fa nient’altro che vivere l’attimo ed anche nel momento dell’abbandono, del distaccamento, come nel caso delle foglie, rimane lì. Nel qui e ora.
Provate ad osservare fuori dalla finestra, uscite in cortile, andate in un parco. Dal giallo della betulla al rosso del ciliegio passando per il verde dei prati, all’arancione dei faggi.
Avete guardato fuori? Che emozioni avete provato?
L’autunno ormai è in scena.
Ha portato i suoi colori, i suoi profumi e i suoi suoni. Gioia e felicità. Attimi che se catturati ci accompagneranno durante le giornate più difficili, ci riscalderanno il cuore e strapperanno un sorriso.
Le giornate durano poco in questo periodo dell’anno e così un bicchiere di vino, ancora due mundaj e tre chiacchiere con qualche amico sono d’obbligo. Quasi a sottolineare l’importanza di tutta questa bellezza gratuita di fronte a noi. Il cielo improvvisamente cambia, le nuvole si accendono, si tingono di rosa, rosso, viola. Il profilo di Dante, il Marguareis, come noi osserva in silenzio. Solamente la legna nel braciere riempie il vuoto del silenzio che ci circonda. È il momento di celebrare, di brindare alla vita. Del resto….
Siamo solo di passaggio.
Ogni foto è acquistabile e stampabile in qualsiasi formato! info e richieste hello@iduevagamondi.com