Questa è la storia di Bianca.
Questa è la storia di una pianta grassa.
Questa è la storia di una rivincita.
Già perchè sei anni fa la accogliemmo nel nostro piccolo appartamento. Era tardi, tornavamo da un lavoro fotografico nelle Dolomiti e parcheggiando l’auto la trovammo per terra, spaccata in due, assetata. Nei giorni lontani da casa c’era stato un forte temporale, tanto vento e questa piccola pianta era caduta da qualche parte nei parcheggi sotteranei del palazzo. Nessuno l’aveva cercata, tutti l’avevano ignorata.
Era tutta raggrinzita, assetata e spezzata in due.
E’ notte fonda, i fari dell’auto rientrando in garage la illuminano. Subito non capiamo cosa sia perchè è a testa in giù. Le andiamo incontro e decidiamo di prenderla con noi. La “stecchiamo”, le diamo un po’ d’acqua e la portiamo subito in casa.
E’ tutta malandata ma noi percepiamo in lei il suo essere speciale, unico.
Passano le settimane, ci parliamo, la accudiamo a dovere e poi a distanza di un anno è sempre più bella ed improvvisamente fiorisce.
Un fiore bianco, profumato, elegante e raggiante.
Tu per noi sei Bianca.
E’ una della prime cose che mettiamo da parte nel trasloco verso i monti. Fuori d’inverno, dentro d’estate.
Due chiacchiere di tanto in tanto non le si negano, mai!
Questa è la quarta stagione estiva qui ed ecco ripetersi la meraviglia.
Quando meno te lo aspetti nel giro di poche ore Lei ci regala il fiore più bello che tanto è improvviso ad arrivare quanto ad andarsene, già perchè in meno di ventiquattro ore appassisce.
Magia e bellezza.
Un fiore tanto delicato quanto “effimero”.
Candido, puro, romantico.
Questa è la storia di Bianca, che a volte raccontiamo alle persone.
La storia di una semplice pianta grassa che secondo noi rappresenta la vita di tanti di noi.
L’esser scartati, dimenticati, messi a volte da parte.
L’esser giudicati ed additati.
Sfiorare il punto più basso possibile prima di… ri-Nascere.
Semplicemente quando tutto questo accade non è colpa nostra, non è un difetto, non è la sfortuna che vuole accanirsi, non siamo sbagliati.
Semplicemente è che non eravamo pronti per quella persona, o forse ancor di più non era fatta per noi quella persona.
Nulla accade per caso. Già.
Farsi male a volte aiuta e lo so bene.
Quella caduta di Bianca da chissà quanti metri d’altezza, almeno 6 lo erano di sicuro!, le ha permesso di rinascere e rifiorire. Di essere amata e apprezzata.
Nessuno può permettersi di dire che siamo sbagliati, che siamo brutti, che valiamo poco. E coloro che lo fanno sono tasselli provvisori, dolorosi ma necessari per crescere facenti parte di un lungo percorso chiamata VITA.
Siamo fatti per ri-Nascere ogni giorno.
Essere felici.
L’ULTIMA POESIA.
Bianca.